La lavorazione a mano della tipica carta coreana

Un mestiere che va rapidamente scomparendo

 

Della carta tradizionale della Corea, nota con il nome di hanji, si è già parlato. Torniamo ora sull’argomento non solo perché vogliamo aggiungere nuove informazioni, ma anche perché desideriamo mettere l’accento sul fatto che molti di questi antichi mestieri estremo-orientali, tipici di una civiltà millenaria, vanno purtroppo scomparendo a causa della rapida industrializzazione e conseguente progressiva occidentalizzazione e globalizzazione del paese, il quale sta gradualmente perdendo la propria identità culturale.

Pupazzi di carta rappresentanti una festa contadina

La carta coreana conosciuta con il nome di hanji (한지 韓紙), prodotta principalmente con la pianta del “gelso della carta” (Broussonetia kazinoki), è famosa per la sua qualità fin dai tempi più antichi nei paesi confinanti, Cina e Giappone. È anche così strettamente collegata con la vita di ogni giorno dei coreani da essere elencata come uno dei “quattro amici necessari per lo studio” (la carta, il pennello per scrivere, l’inchiostro e il calamaio). Per i coreani è stata molto importante da sempre ed è un patrimonio culturale prezioso da far conoscere al mondo e che dovrebbe essere conservato intatto per le generazioni future.Molto tempo fa la carta coreana che oggi si chiama semplicemente hanji fu denominata con nomi diversi a seconda del periodo storico, del suo colore, delle sue dimensioni, dell’area in cui veniva prodotta, del materiale usato per crearla, del processo di produzione e del suo utilizzo. Si sono così classificati circa 200 tipi diversi di hanji. Questa grande varietà di carta era usata principalmente per scrivere e per dipingere, ma veniva impiegata anche per creare articoli di uso comune e bellissimi oggetti d’arte.

La carta hanji viene usata non solo per dipingere e per scrivere, ma anche per costruire una varietà di oggetti

Non si sa esattamente quando la Corea abbia prodotto per la prima volta la propria carta, ma sembra che questa sia stata introdotta in Corea dalla Cina, dove sarebbe stata creata nel secondo secolo prima di Cristo. Esistono registrazioni storiche che affermano che carta di alta qualità veniva esportata dalla Corea alla Cina durante i periodi di Silla (I-X secolo d.C.) e Koryŏ (918-1392).

Durante il periodo Chosŏn (1392-1910) le tecniche della produzione della carta si svilupparono come un importante artigianato nazionale e nel 1415 venne stabilito il primo centro per la produzione della carta gestito dal governo.

Gli artigiani di quell’epoca seppero unire le proprie tecniche particolari acquisite con lunghi anni di sforzi e di esperienza con i materiali e le tecniche per la produzione della carta provenienti dalla Cina e dal Giappone. Come risultato ottennero lo sviluppo di una carta più varia e di altissima qualità, il che rese la Corea famosa nel mondo per la produzione di carta di grande pregio.

Un verso scritto su carta hanji è stato affisso su un portone

Come si è detto sopra, il materiale grezzo usato di solito per la carta hanji era il “gelso della carta” (Broussonetia kazinoki). Un altro ingrediente vitale nel processo di produzione della carta hanji era il cosiddetto “ibisco del tramonto” (Abelmoschus manihot).

L’ibisco del tramonto (in inglese sunset hibiscus) è una sostanza naturale ricavata dalla pianta omonima, che si dissolve in acqua e mantiene la propria neutralità. La carta prodotta con questo ingrediente si conserva per oltre mille anni. Prova ne è la carta hanji usata per stampare il Mugujŏnggwang taedaranigyŏng (무구정광 대다라니경 無垢淨光 大陀羅尼經), il sutra Dharani stampato verso l’inizio dell’ottavo secolo, tesoro nazionale numero 126, che è il testo stampato con blocchi di legno più antico al mondo.

Ciò dimostra che i coreani già nel periodo del regno di Silla Unificato stavano fabbricando, con la pianta del gelso, carta che si è potuta conservare per oltre 1200 anni.

Un negozio specializzato nella vendita di carta hanji

Il processo di produzione della carta hanji inizia a dicembre di ciascun anno con il taglio dei rami dalle piante di gelso della carta di un anno. La corteccia di questi rami viene immersa in acqua per uno o due giorni, poi viene tagliata e bollita in soda caustica per due o tre ore. La corteccia viene quindi lavata in acqua corrente e fatta sbiancare al sole per due o tre giorni, dopo di che inizia la parte del processo di produzione che richiede più tempo, necessaria per tirarne fuori gli elementi estranei.

I materiali grezzi vengono quindi strizzati per farne uscire l’acqua e sono poi posti su una superficie piatta e battuti scrupolosamente per una o due ore. Vengono quindi posti in un contenitore di legno e a questo punto viene ad essi mischiato l’estratto di ibisco del tramonto.

Quando i materiali grezzi e l’estratto di ibisco del tramonto sono stati mischiati accuratamente, la carta viene tolta dal contenitore con l’aiuto di uno strumento particolare. Questa carta viene quindi impilata e, quando raggiunge un certo spessore, viene posto sopra di essa un asse di legno appesantito con pietre. In tal modo l’acqua viene fatta uscire durante la notte. Dopo che l’acqua è uscita, i fogli di carta vengono posti a seccare separatamente l’uno dall’altro.

Vari oggetti artistici fabbricati con la carta hanji

Una volta asciugata, la carta può essere usata così com’è, oppure può essere lisciata o tinta prima di venire utilizzata. La carta lisciata viene impilata quando è ancora bagnata, oppure si incollano più fogli assieme che sono poi battuti con un mazzuolo: questa è la tecnica di produzione della carta tipica della Corea.

La carta preparata in questo modo è più densa e liscia, oltre che essere brillante all’aspetto e soffice al tatto. Questa carta viene colorata con tinte naturali estratte dalle radici, dai fusti e dalle foglie delle piante. La carta può essere tinta dopo essere stata prodotta, oppure i materiali grezzi vengono tinti nel corso della produzione. La carta colorata viene usata per creare vari oggetti artigianali, oltre a essere impiegata per fabbricare libri, lettere e buste.

Creata in un modo tanto scrupoloso, la carta hanji è permeabile sia all’aria che all’umidità, è soffice al tatto, si piega facilmente, è duratura ed è molto adatta per la scrittura col pennello che si serve dell’inchiostro di china solido.

Due belle scatole porta-gioielli di raffinata fattura

È anche molto assorbente, isola bene dal rumore, e può essere usata per tener fuori il freddo o il caldo, a seconda della stagione. Può anche essere colorata con qualunque tinta ed è resistente al calore e agli strappi.

Tuttavia, dal momento che la carta hanji si basava su una produzione effettuata a mano con tecniche primitive, se ne produceva molto poca e il suo prezzo elevato portò alla rapida diffusione della carta occidentale a basso prezzo.

Con l’avvento dell’era moderna, furono fondate fabbriche di carta di tipo occidentale e dagli anni 1950 in avanti la carta hanji fu gradualmente esclusa dall’uso comune a causa dei cambiamenti nella logica dello sviluppo economico, degli stili architettonici e dell’ambiente residenziale.

Due recipienti di carta, finemente decorati

Perfino oggi, la società moderna considera la manifattura della carta un processo laborioso, e così è diventato estremamente difficile assicurarsi i lavoratori necessari per la produzione della carta hanji e addestrare artigiani nella tecnica tradizionale.

Inoltre, gli artigiani della carta hanji, che sono risorse umane preziose, non riescono a trovare successori e le loro conoscenze stanno per andare perse. Oggi è più che mai urgente supportare la ricerca tecnica e gli artigiani in modo da conservare nel tempo l’eccellenza della carta coreana tradizionale hanji, la cui qualità è riconosciuta in tutto il mondo.

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Fonte

corea.it